Appello
Ci rivolgiamo al Consiglio ed al Parlamento Federale: Agite ora!
Chiediamo urgentemente al Consiglio ed al Parlamento Federale di portare in Svizzera il maggior numero possibile di rifugiati*e dall’Egeo. In quanto Stato di Dublino, la Svizzera condivide la responsabilità della catastrofe umanitaria nelle isole greche. Ha le capacità e i mezzi finanziari necessari per contribuire in modo significativo all’evacuazione. In vista dell’avanzata della pandemia di corona, il tempo stringe.
Sulle isole greche del Mar Egeo si sta verificando una silenziosa catastrofe sotto i nostri occhi. Diverse decine di migliaia di rifugiati provenienti da zone di guerra e di conflitto sono bloccati lì senza alcuna protezione. L’assistenza medica non è garantita e anche il diritto di chiedere asilo è stato temporaneamente sospeso. La situazione al Campo di Moria, sull’isola di Lesbo, è particolarmente drammatica, come riferito dalle organizzazioni umanitarie locali.
Gli*le abitanti di Moria sono privati*e di bisogni elementari di base come l’igiene e la nutrizione. C’è un rubinetto per più di mille persone. Per la distribuzione del cibo devono fare la fila per ore, spesso è immangiabile. I*le fuggitivi*e, soprattutto donne e bambini*e, non hanno un rifugio sicuro. La maggior parte vive in piccole tende e capanne autocostruite. In queste circostanze non è possibile rispettare le istruzioni per contenere il coronavirus, come per esempio quelle dell’Ufficio Federale della sanità pubblica in Svizzera. Un’epidemia di Covid-19 minaccia una catastrofe con molti morti.
La situazione disumana delle isole greche è una conseguenza della politica europea per i rifugiati. La Svizzera è cofirmataria dell’Accordo di Dublino e ne ha beneficiato per anni. In base a questo accordo, le persone possono chiedere asilo solo nel paese europeo in cui arrivano per la prima volta, ad esempio in Grecia. Tuttavia, ogni Stato di Dublino può sempre rispondere alle domande di asilo di propria iniziativa. La Svizzera deve ora cogliere questa opportunità.
Il numero di domande d’asilo in Svizzera è ai minimi storici. Il nostro Stato ha i mezzi finanziari, le capacità spaziali e le risorse umane per accogliere molti*e rifugiati*e e prendersi cura di loro. L’esperienza passata ha dimostrato che il sostegno finanziario fornito alla Grecia ha avuto scarso effetto nel migliorare la situazione dei*lle rifugiati*e. L’unica cosa rimasta è l’evacuazione. Negli ultimi giorni la Svizzera ha dimostrato che le evacuazioni sono possibili con la più grande operazione di recupero della sua storia. Ciò che vale per le persone con passaporto svizzero deve essere possibile anche per i*le più vulnerabili. Questo è quanto dice nel preambolo della nostra costituzione.
Alcuni Stati europei hanno già accettato di accogliere i rifugiati*e da Lesbo. Chiediamo al Consiglio ed al Parlamento Federale di unirsi a noi con un segnale chiaro e coraggioso. La Convenzione di Ginevra sui rifugiati e i diritti umani per tutti rimane valida anche ora. La Svizzera pubblica è orgogliosa della sua tradizione umanitaria. Ma questa tradizione vive solo se si rinnova in tempi di crisi. Ci sono momenti in cui si possono fare dei bei discorsi. E ci sono momenti in cui bisogna agire.
I giorni di Pasqua 2020 sono un tale periodo.